Operazioni portuali e sicurezza

porto 1La possibilità di potenziare l'economia di un paese è legata senz’altro alla capacità di incrementare i volumi di merci e passeggeri trasportati via mare, e ciò può avvenire solo consolidando il binomio "trasporto e sicurezza" e cercando di sfruttare le potenzialità derivanti dal contesto organizzativo, normativo e tecnologico. Allo stesso tempo è necessario garantire la protezione ai lavoratori portuali che operano in un contesto complesso e pericoloso, dove spesso si riscontrano infortuni vari, ma anche, nei casi più gravi, decessi. Infatti, il porto è ormai al terzo posto nei primati statistici degli infortuni sul lavoro nel nostro Paese, dopo le costruzioni e la metallurgia. Un primato che richiede soluzioni e interventi ben mirati per garantire al lavoratore il pieno diritto all’incolumità, alla sicurezza e a una dignitosa qualità di vita. L’art 16 della Legge 84 del 1994 individua come operazioni portuali “lo scarico, il carico, il trasbordo, il deposito, il movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale, svolti dell’ambito portuale”. Queste rappresentano un insieme di attività di diverso tipo, che hanno diverse necessità in termini di sicurezza. Per quanto riguarda un profilo strettamente generale, è da tenere conto che ogni porto è costituito da criticità specifiche che rendono difficile realizzare una disciplina uniforme in termini di sicurezza. Infatti, una realtà portuale raccoglie un infinità di traffici, beni, mezzi (e macchinari) di vario tipo (ferroviario, su gomma) ma raccoglie anche molte persone, e coinvolge un intreccio di competenze tra una moltitudine di soggetti pubblici e privati. Si pensi anche all'elevato numero di container che vengono quotidianamente lavorati nei porti commerciali ed industriali o all'elevato numero di passeggeri che transitano a piedi o con i loro mezzi nei porti turistici nel periodo estivo. Sotto questo aspetto, è necessario organizzare un progetto di sicurezza efficace che coinvolga l’intero porto, attuando una dettagliata analisi dei rischi. Sulla base di ciò si possono adottare tutte le misure di prevenzione necessarie, ed intraprendere le metriche di sicurezza dovute. L’organizzazione della sicurezza si dovrà basare su concetti di Pianificazione, Realizzazione, Controllo, e Correzione. Oggigiorno (soprattutto a seguito delle tragedie terroristiche) esistono misure di sicurezza a livello europeo ed internazionale. In particolare viene utilizzato anche in Italia l'ISPS Code (International Ship and Port Facility Security Code), un insieme di disposizioni di natura obbligatoria che definiscono un complesso di norme indispensabili per rafforzare la protezione del trasporto marittimo e delle operazione effettuate nei terminal portuali (Piano di Security). Sotto il profilo europeo, ci sono importanti disposizione che regolano la sicurezza portuale, contribuendo ad ampliare i concetti di Security portuale. Queste disposizioni prevedono una serie di prescrizioni che coinvolgono l'intero sistema di approdo e scarico di persone e merci provenienti dal mare. Tali procedure presuppongono l'applicazione degli strumenti di valutazione del rischio e di pianificazione ed implementazione dei piani Security in un'area molto estesa e complessa, caratterizzata da spazi comuni, aree di transito e viabilità, magazzini, depositi di container vuoti, parcheggi per autoveicoli.